Riprendono i corsi per i bambini in tutta Italia, cosa ci ricorda l’Hagakure?

Quest’opera contiene gli insegnamenti del Samurai Yamamoto Tsunetomo (1659-1719) che, alla morte del proprio signore, diventa monaco Zen Soto. Dopo dieci anni di vita ascetica riceve la visita di Tashiro Tsuramoto, un giovane Samurai che diviene suo discepolo e raccoglie in 11 volumi gli insegnamenti del suo maestro.

Nonostante avesse avuto dal suo Maestro l’ordine di bruciare il manoscritto, Tsuramoto lo conservò in segreto e subito dopo la morte di Tsunetomo lo fece circolare tra i samurai di Saga con il titolo di “Nabeshima Rongo” (Dialoghi di Nabeshima).

Questo testo, per secoli rimasto il codice segreto dei Samurai, fu stampato per la prima volta solo nel 1906 con il titolo “Hagakure” (All’ombra delle Foglie).

Quest’opera contiene gli insegnamenti del Samurai Yamamoto Tsunetomo (1659-1719) che, alla morte del proprio signore, diventa monaco Zen Soto. Dopo dieci anni di vita ascetica riceve la visita di Tashiro Tsuramoto, un giovane Samurai che diviene suo discepolo e raccoglie in 11 volumi gli insegnamenti del suo maestro. Nonostante avesse avuto dal suo maestro l’ordine di bruciare il manoscritto, Tsuramoto lo conservò in segreto e subito dopo la morte di Tsunetomo lo fece circolare tra i samurai di Saga con il titolo di “Nabeshima Rongo” (Dialoghi di Nabeshima).

Questo testo, per secoli rimasto il codice segreto dei Samurai, fu stampato per la prima volta solo nel 1906 con il titolo “Hagakure” (All’ombra delle Foglie).

La frase dell’Hagakure : “La Via del samurai è la morte” è rimasta famosa.

Ma come commenta Paolo Puddinu nella premessa all’edizione AVE:

“Ma non si tratta di morte fisica, come purtroppo venne quasi sempre interpretata. Si tratta piuttosto di morte del proprio io…”

Oppure come afferma Luigi Soletta, traduttore : ” L’opera, a parte l’ideale del servizio, proposto come fondamentale, è valida soprattutto per un insegnamento prezioso riguardo alla morte. Per una società come la nostra, in cui si cerca in tutti i modi di far dimenticare e allontanare la realtà della morte, può essere provocante il leggere: “La Via del Samurai è morire”. ma l’uomo per trovare la propria liberazione e la serenità interiore deve poter risolvere il problema della morte e vincerne la paura. L’Hagakure suggerisce di meditare ogni giorno sulla morte, anzi ogni momento, in sintonia con il respiro, e di essere pronti, sempre, a morire. Non significa guardare alla vita con pessimismo, ma piuttosto trovare la gioia della vita, che si può dedicare agli altri perchè liberi da ogni paura condizionante”.

Proprio questa cattiva interpretazione ha portato le forze di occupazione americane al termine della seconda guerra mondiale a vedere nell’opera di Tsunetomo una causa del fanatismo nazionalista giapponese. Così migliaia di copie furono date alle fiamme dagli americani.

A riportare l’interesse sull’Hagakure è stato, nel 1970, il suicidio di Yukio Mishima, il romanziere giapponese, che tanto ha criticato con le sue opere, fino a darsi la morte, con un tradizionale seppuku, suicidio rituale, la perdita dei valori della società giapponese odierna e che, proprio in un originalissimo commento all’Hagakure (ed. Bombiani), indicava ai connazionali la ‘cura’ per uscire dal torpore in cui essi si trovavano.

La validità dell’Hagakure sta nella sottolineatura dei valori della cultura dei samurai quali: la lealtà, l’obbedienza, l’onestà, la modestia e la frugalità, la pietà filiale, la gentilezza.

Virtù che hanno reso il Samurai un Guerriero in un mondo di soldati.

Tra i vari pensieri raccolti, eccone uno sull’educazione dei bambini:

C’è un modo di educare i figli dei samurai, come conviene alla loro classe, per prima cosa bisogna insegnare loro ad essere coraggiosi sin da bambini. Non si deve impaurirli o dir loro delle bugie neanche per scherzo. Se si diventa paurosi da piccoli, non si guarisce per tutta la vita.
Genitori imprudenti insegnano ai bambini ad avere paura dei lampi e dei tuoni e raccomandano loro di non andare al buio. E’ ancora più disastroso raccontare loro fatti paurosi per farli smettere di piangere. se si rimproverano troppo duramente i bambini finiscono col diventare timidi. Bisogna educarli a non prendere brutte abitudini dalle quali è difficile liberarsi anche da adulti. I bambini debbono imparare gradualmente un buon linguaggio e la cortesia, evitando l’avarizia e l’egoismo. Se nascono in una famiglia normale e ricevono una simile educazione cresceranno in modo ideale.
E’ naturale che i figli di genitori che non vanno d’accordo tra loro manchino di pietà filiale. Anche gli animali e gli uccelli, fin dalla loro nascita, crescono imitando quanto sentono e vedono. Per di più ci sono delle mamme insipienti che mettono in contrasto il padre con i figli. Quando le mamme amano in modo esagerato i loro bambini, cercano di proteggerli se vengono rimproverati dal padre. Tali madri col loro modo superficiale di vedere le cose si appoggiano ai figli con fidando in loro per l’avvenire.

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